Un libro che crea consapevolezza, mostra la drammaticità ma anche la speranza di vita che anima il cuore dell’uomo
Attraverso una narrazione scorrevole, un’intervista che lascia ampio spazio al racconto autobiografico, incontriamo l’incredibile storia di Enaiatollah Akbari, un ragazzino afghano, lasciato dalla madre in Pakistan come atto estremo di speranza.
Ha dieci anni e deve cavarsela da solo, darsi da fare per vivere, incontro dopo incontro, scelta dopo scelta, anno dopo anno, paese dopo paese, mosso “da una speranza sotterranea, che lo fa essere positivo ed ironico” (Fabio Geda).
Seguire la sua storia è incontrare una realtà diversa, eppure tanto vicina, che si interseca con la nostra, ci tocca e ci interroga.